La serenità e l'intuizione della fine: Eugène Ionesco

Al termine della guerra Ionesco si trasferì con la sorella nel piccolo villaggio Chapelle-Anthenaise, nella Mayenne. Questo soggiorno fu pervaso di serenità e tranquillità. Tornato a Parigi, Ionesco scrisse la sua prima pièce: un dramma patriottico. 

Dopo il divorzio dei suoi genitori, nel 1925 tornò in Romania, imparò il romeno e vi compì i suoi studi secondari; nonostante il desiderio di diventare attore, si iscrisse nel 1929, sotto spinta del padre, all'Università di Bucarest. 

«Quando ero a Chapelle-Anthenaise, mi trovavo fuori dal tempo, dunque in una specie di Paradiso. Intorno agli 11 anni [...] ho cominciato ad avere l'intuizione della fine [...]: ero nel tempo, nella fuga e nel finito. Il presente era scomparso, non ci sarebbe più stato per me altro che un passato e un domani, un domani sentito già come un passato [...]. La velocità non è solamente infernale, essa è l'inferno stesso, l'accelerazione nella caduta» 
(Diario in frantumi) 

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