Cari amici, vogliamo condividere con voi questa lettera scritta dal nostro amico Padre Ibrahim, nella quale racconta a tutti gli amici e sostenitori gli ultimi aggiornamenti sulla difficile situazione che la popolazione di Aleppo si trova a dover fronteggiare.
Grati del vostro aiuto e sostegno in questi anni, siamo certi che vi possa fare piacere ricevere notizie aggiornate da questa comunità, che ormai ci è diventata famigliare ed amica.
Riportiamo qua sotto, per intero, il testo della lettera scritta da Padre Ibrahim.
Un abbraccio e a presto.
P.S. Avrete molto presto notizie sul nostro imminente ritorno sul palco!
S. FRANCESCO D'ASSISI
Aleppo - Siria
Lettera agli amici
Aggiornamento
Carissimi amici e amiche,
con questa lettera, voglio aggiornarvi attorno alla nostra vita e missione, offrendo a voi un
quadro della nostra vita nella città di Aleppo, in modo da approfondire ancora di più e
ancora meglio la comunione tra noi; una comunione che ha voluto il Signore, ispirandoci di
scrivervi per incontrarvi idealmente e per mantenere il contatto, ma, ancor di più,
pregandovi di interessarvi alle nostre sofferenze cercando sempre modalità efficaci per
aiutarci nella Via Crucis che stiamo ancora percorrendo.
Effetti delle sanzioni
Riguardo alle sanzioni, di sicuro, ci permettiamo di denunciarle come "sanzioni disumane",
che vengono applicate in modo ingiusto e che fanno soffrire tutto il popolo, in modo
particolare i più deboli.
E possibile che in un paese ricco di petrolio e il gas, vengano a mancare proprio queste
materie essenziali? Questa mancanza, influenza il buon funzionamento di ospedali e la
manutenzione e l'acquisto dell'attrezzatura medica, rendendo, di fatto, il paese
paralizzato.
La mancanza di elettricità soffoca tutta la gente, rendendo la vita nelle case impossibile
sotto tutti i punti di vista. Immaginate che durante il periodo di freddo rigido, la gente non
riusciva neppure a riscaldare l'acqua sanitaria! Facciamo tanta fatica a trovare una
bombola di gas e, quindi, a cucinare. La stessa cosa vale per il caldo soffocante e
prevedibile in città durante l'estate: anche in questa occasione ci sarà la sofferenza per
l'impossibilita di azionare i condizionatori o i semplici ventilatori!
Di sicuro, gli effetti delle sanzioni hanno causato il peggioramento continuo della
situazione economica di tutta la gente, schiacciando sempre i più vulnerabili, cioè la
maggior parte della gente che oggi non riesce più a trovare il pane quotidiano.
Ritorno ai piani di emergenza
Non mi voglio dilungare eccessivamente, ma oltre alle sanzioni ci sono tanti altri fattori che
rendono la vita sempre più dura per la gente. Il risultato triste, purtroppo, è che stiamo
assistendo ad un peggioramento lento in ogni campo, che diventa sempre più imponente
e più duro per le condizioni di vita. Infatti, anche dall'inizio dell'anno, abbiamo notato il
precipitare della situazione e, mentre diverse associazioni hanno considerato la situazione
come "fuori dell'emergenza umanitaria", noi, controcorrente, siamo tornati ai piani di
soccorso legati all'emergenza.
Risposta ad alcune sfide
La vita diventa sempre più cara e la gente allora subisce la fame. Ogni volta rimaniamo
addolorati e sorpresi dall'aumento dei prezzi anche della verdura; la frutta di stagione
diventa irraggiungibile per la maggioranza delle famiglie che sono povere. Immaginate che
metà dello stipendio mensile di un lavoratore è appena sufficiente per acquistare qualche
stelo di verdura e un po'di pasta! Vista "l'esplosione della fame", siamo tornati quindi alla
distribuzione degli alimenti o, almeno, all'aiuto con delle somme di denaro per coprire i
bisogni di cibo, alla maggior parte delle nostre famiglie. Inoltre, abbiamo ultimamente
distribuito il "pane" a tutti quegli anziani che non riescono a reggere ore e ore di fila in
piedi dinanzi ai panifici! Oltre a tutto questo, stiamo sognando e progettando
concretamente di aprire una mensa per un "piatto caldo" per tanti bisognosi che
giornalmente "guardano il cielo", auspicando e chiedendo l'intervento di Colui che cura
ogni creatura.
Dal punto di vista sanitario, sopraggiunta la pandemia alla lunga lista delle nostre "piaghe",
abbiamo notato come tanta gente colpita dal Covid-19 preferiva morire in casa, senza
nessuna assistenza, perché non aveva i soldi per pagare le cifre esose delle cure costose;
alcune famiglie hanno pure venduto le proprie case per permettersi di curare i loro cari. Al
momento abbiamo ricevuto un numero limitato di vaccini anti-Covid19, dati in elemosina a
noi e che vengono somministrati sia allo staff che lavora nel campo sanitario, sia a chi lo
desidera, iniziando dai più anziani. Purtroppo abbiamo ancora nuovi contagiati e cosi
anche nuovi deceduti, mentre poca gente è stata sottoposta al vaccino.
Come risposta, ci siamo dati da fare col rafforzare la copertura sanitaria per affrontare il
Covid, con una cura che copre totalmente, nella maggior parte dei casi, gli ammalati affetti
dal virus e che include le visite mediche, le analisi, interventi chirurgici e anche medicine
per tutti i tipi di malattie.
I piani di emergenza non si fermano solo a queste cose, perché da noi anche la
distribuzione dei vestiti è una necessità, specialmente per i bambini (mille quasi). I
pannolini per i piccoli, cosi come i pannoloni per anziani bisognosi (e lo stesso per il pacco
igienico), rappresentano oggi più che mai una priorità!
In un paese dove le scuole si sono chiuse per il secondo anno di seguito, sia a causa del
Covid sia della mancanza di carburante e di gasolio per il trasporto, (siamo certi, inoltre,
che il programma scolastico non sarà mai recuperato), abbiamo rafforzato il centro "dopo
scuola" durante il pomeriggio, come momento di recupero scolastico che aiuta gli alunni
nelle materie principali, in modo tale che essi non perdano niente della loro educazione
intellettuale essenziale.
Davanti ad un aumento imponente di prezzi, anche gli affitti di casa hanno avuto i loro
sbalzi. Succede, ad esempio, che una famiglia che riusciva a malapena a pagare un affitto
mensile pari 60 mila lire siriane con tanti sacrifici, viene avvisata che per il mese successivo
l'affitto sarà di 100 mila lire: si è costretti, così, a lasciare subito la casa. In questo modo, la
famiglia annega nella povertà e l'affitto di casa diventa una schiavitù che schiaccia le
famiglie. Immaginate, allora, cosa succede dal momento che la maggior parte delle nostre
famiglie cristiane, specialmente le nuove famiglie con dei bambini piccoli, vive in case in
affitto e ha delle entrate molto limitate!
Priorità della gioventù e tante risposte
È una certezza palpabile, oltre ai bisogni di tutte le fasce di età nella città, che i giovani
stanno male. Essi, appena entrano all'università e cominciano a guardare verso il futuro,
intuiscono le difficoltà oggettive che li aspettano: mancanza di lavoro, servizio militare
obbligatorio e senza limiti chiari di tempo, caro vita e difficoltà economiche che gli
impediscono di avere il necessario per i loro studi. Sono facilmente guidati alla
disperazione, e pensano di fuggire la realtà anziché affrontarla, ripiegando nella soluzione
dell'immigrazione.
Anche in questo ambito è molto importante l'intervento della Chiesa. Poiché questi giovani
sono il futuro, diventano allora una priorità: sono fra i più bisognosi di accompagnamento
umano e spirituale, che li fa sentire amati, assistiti e serviti e che non li fa sentire soli.
Lottiamo da anni e a loro favore per aprire delle vie di uscita dai loro ostacoli, attraverso
dei progetti di micro-economica per chi non studia o per chi ha finito già questa fase.
Chi studia è aiutato attraverso una somma per l'occorrente per gli studi (trasporto,
manuali e libri...), ma, ancor di più, alcuni vengono supportati nella paga di corsi extrascolastici
che arricchiscono il loro curriculum. Cerchiamo, anche, di procurare loro
occasioni di lavoro parziale, durante il pomeriggio o la sera. Questo aiuto materiale va di
pari passo con la formazione spirituale attraverso le associazioni e i gruppi giovanili nei
quali vengono accolti.
Priorità della famiglia
Parlando dei giovani, non possiamo dimenticare le coppie di fidanzati che desiderano
edificare fra le rovine della città distrutta una "chiesa domestica". Un progetto audace
che prende origine dalla Fede e non appartiene soltanto alle singole coppie, ma
soprattutto a Dio nell'ottica della Creazione. Perciò diventa anche il progetto della Chiesa:
l'appoggio a questo loro desiderio e, quindi, alle famiglie nascenti è una nostra priorità.
Nelle condizioni di vita attuali ad Aleppo, progettare di sposarsi è già un "atto eroico di fede".
La Chiesa, quale madre, non può non appoggiarlo con tutte le forze! Ecco allora che
ci sono tanti progetti come quello chiamato "regolo di nozze", che consiste nel regalare, ad
ogni coppia che prenota il matrimonio in qualsiasi Chiesa di Aleppo, secondo i bisogni, un
intervento di riparazione necessaria alla casa, o un pezzo dell'occorrente elettrico
(frigorifero, forno, o altro), o un arredamento di una stanza da letto, o la pigione di affitto
di casa per qualche mese. Tutto questo aiuto va di pari passo con un corso
prematrimoniale di 13-15 incontri, che rappresenta un vero accompagnamento umano e
spirituale.
Le nuove famiglie che nascono, continuano ad essere una priorità anche nel prosieguo.
Anche loro appartengono al progetto di Dio nella Chiesa e nella società; sono il nostro
futuro in quanto nucleo vitale che porta in sé tutti i germogli della vita e vanno protette,
cosi come lo "zigote" che ha bisogno di essere protetto, accudito e nutrito in un grembo
caldo e nutriente che è la Chiesa.
È per questo, allora, che siamo molto sensibili ai vari bisogni di queste "chiese
domestiche", aperte alla vita e al sacrificio quotidiano, come per esempio l'assistenza a
partire dagli alimenti, l'assistenza sanitaria necessaria e l'accompagnamento in tutti gli
altri bisogni spirituali, soprattutto nei primi cinque anni di vita matrimoniale, attraverso le
visite alle case e gli incontri settimanali organizzati in parrocchia.
Cammino di fede
La gente cristiana della nostra città, (ma posso dire di tutto il paese), è gente che crede
profondamente e che vive la sua fede in maniera autentica. Questo si manifesta nella
partecipazione alle celebrazioni liturgiche in chiesa e nella preghiera a casa e al lavoro.
Guardando, per esempio, la partecipazione della gente alle Messe quotidiane durante il
mese mariano e durante questo mese dedicato al S. Cuore di Gesù, rimango sempre
consolato e meravigliato. Dopo tutta una giornata di lavoro con il "sudore sulla fronte",
tanti uomini vengono subito dopo il lavoro, prima di tornare a casa, per partecipare alla S.
Messa, alla Litania del S. Cuore e alla benedizione con l'icona. Lo stesso per tante mamme
che portano i loro piccoli sulle braccia (o appena riescono a camminare) per la
partecipazione all'Eucaristia: sono esauste dalla stanchezza, dalla preoccupazione, eppure
riescono a venire per offrire la propria vita, la famiglia, le speranze e le sofferenze al
Signore. Le famiglie riescono a trasmettere la fede ai figli, nonostante tutte le fatiche
immaginabili, nonostante la guerra e gli scontri di generazioni. Ogni settimana la nostra
Parrocchia di San Francesco in Aleppo, accoglie settimanalmente quasi mille bambini e
giovani, curando la loro formazione umana e spirituale, sia con il catechismo durante l'anno scolastico,
sia con le attività di oratorio estivo e di campeggi: è un peso enorme che
prende tante energie, ma è una grazia grande che il Signore ci concede per "fare la nostra
parte" nell'ambito del servizio educativo e formativo della Chiesa ad Aleppo.
Con questa fede praticata dalla gente, si sente tanta generosità riguardo ai bisogni della
chiesa. Nonostante l'esiguità della raccolta durante le Messe a causa della povertà, la
gente manifesta la propria generosità regalando parte del loro tempo e delle loro energie:
le donne puliscono la nostra chiesa di S. Francesco due volte la settimana; i laici
confezionano le ostie per le Messe; i genitori ma anche vari giovani fanno il catechismo
ai bambini!
Questa fede si sente perché la gente ha sete alla Parola di Dio e dà grande importanza al
sacramento della confessione celebrato con frequenza. I fidanzati bussano la nostra
porta per chiedere di aggregarsi ai corsi in preparazione al matrimonio e i giovani sposi
vengono con tanto entusiasmo per assistere agli incontri di accompagnamento umano e
spirituale nei primi anni del matrimonio.
Di sicuro, non si tratta solo di rose e di fiori, ma ci sono delle "lacune" nel cammino che un
pastore vede e cosi si fa di tutto per lavorare con la gente, affinché accompagnata riesca a
crescere sempre di più nella fede.
Carissimi amici, mentre mi preparavo per la festa di Sant'Antonio di Padova, il patrono
della nostra Provincia francescana del Medioriente, la Custodia di Terra Santa,
approfondendo la sua vita, notavo come egli ci abbia aiutato, a nostra insaputa, a seguire
le sue orme di missionario, in questa terra aleppina. Dall'aspetto della trasmissione della
fede ai piccoli e ai grandi, nelle piazze e nelle chiese, all'aiuto ai poveri, ravvedo come il
Signore "faccia sempre con noi, indegni, cose grandi" e a favore del suo popolo. Tutto
questo di sicuro, grazie all'intercessione e l'intervento puntuale di questo grande santo che
con San Francesco, suo e nostro padre, sta facendo un grande servizio alla gente,
specialmente ai più poveri della città). .
Ci poniamo, ovviamente, sul solco di una Tradizione profonda e ininterrotta che ha la sua
scaturigine più di due mila anni fa sul Golgota, quando Gesù ha espresso il dono di sé sulla
Croce, e che è proseguita con la vita e la testimonianza concreta delle prime Comunità
cristiane, quella di Gerusalemme dove fra i fedeli "nessuno infatti tra loro era bisognoso"
(At 4,34) e quelle di Macedonia, dove i fedeli, pieni di prove e di sofferenze e di "estrema
povertà", hanno donato ai fratelli, colpiti dalla carestia, non solo "secondo i loro mezzi",
ma "anche al di là dei loro mezzi" (2Cor 8,3). Questa linea di carità solidale continua senza
interruzione e trova in San Francesco e Sant'Antonio di Padova una vera realizzazione della
vocazione cristiana, nella cui vita e missione splende in modo mirabile l'esperienza
concreta e luminosa della Carità. Quello che fiorisce oggi, dunque, è una "normale
continuità" di quello che è iniziato e continua lungo la storia della Chiesa.
In ognuno di voi, percepiamo questa storia luminosa di Dio, troviamo la storia di tanti
uomini e donne generosi che hanno saputo dare la vita ai fratelli. Anche voi, come Gesù e
sulla scia di San Francesco e Sant'Antonio di Padova, pieni della stessa "grazia di Dio
concessa alle Chiese di Macedonia", riuscite ad aprire il cuore a Cristo, ad "allargare lo
spazio della vostra tenda", pensando di partecipare spiritualmente e materialmente ai
bisogni delle nostre Chiese che "portano la croce" nel Medioriente.
Quello che chiedo per voi al nostro Sant'Antonio è che alla carità verso gli ultimi e lo zelo
per aiutarci in tutti i modi possibili, si aggiunga anche la santità della vita.
Aleppo, 16 giugno 2021
fr. lbrahim Alsabagh ofm
Parrocchia S. Francesco D'Assisi