Negli anni trenta scrisse e pubblicò versi e articoli di critica da cui già trasparivano quelli che poi sarebbero stati i principi fondamentali della sua drammaturgia.
Si cimentò anche con la critica letteraria, attaccando i principali letterati romeni che accusò di provincialismo e mancanza di originalità; ma poco dopo, pochi giorni dopo, pubblicò un pamphlet in cui li esaltava come massimi vati delle lettere romene, e di lì a poco fece uscire i due saggi Nol, in cui provava a dimostrare che fosse possibile sostenere due tesi antagoniste allo stesso tempo nell'identità dei contrari.
« Voler essere dei propri tempi significa voler essere già parte del passato. »
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