Conosciamo l'autore


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Oscar Vladislas Milosz

Sebbene Milosz non sia uno degli autori a noi più noti, o forse proprio per questo motivo, val la pena spendere qualche parola sulla sua biografia.

Oscar Vladislas Milosz nasce in Lituania nel 1877 da Vladislas Milosz e Marie Rosalie Rosenthale. Il clima familiare (il padre è considerato folle fin dalla sua giovinezza, mentre la madre - poiché ebrea - viene esclusa da qualunque possibilità di rapporto sociale) condiziona pesantemente la sua infanzia; tuttavia egli rimarrà sempre attaccato alla propria terra d’origine, come spesso emerge nelle sue opere.

Nel 1889, la famiglia si trasferisce a Parigi, dove il giovane Milosz riceve la maggior parte dell’educazione. Sarà egli stesso a dichiarare di “essere stato educato secondo i principî del più ingenuo e brutale libero pensiero” nella laica Francia della Belle Époque.

Nel 1899 viene pubblicato a Parigi Le Poème de Décadances, sua prima raccolta.

Gli anni della svolta e la “ricerca” del divino

I primi anni del nuovo secolo segnano una svolta per l’autore: egli infatti trascorre alcuni periodi in Russia Bianca, a contatto dunque con quel “clima lituano” che gli era familiare; inoltre, entra nel vivo la sua “ricerca”, ricerca del divino attraverso l’umanità e la carnalità.

Tale ricerca si concretizza spesso, nelle sue opere, nella figura femminile, che è insieme simbolo di carnalità e possibilità di elevazione spirituale.

Il suo cammino umano non procede tanto dal male al bene, quanto piuttosto dall’apparenza alla realtà: è, in fondo, lo stesso cammino del nostro Miguel, nel quale il cambiamento scatta non per la presa di coscienza del male commesso, ma piuttosto per la percezione dell’illusione e il bisogno di verità.

Sebbene il Miguel Mañara risalga al 1912, il cammino e la ricerca di Milosz giungono al culmine alla fine del 1914, quando si verifica per lui quella che descrive come “una notte di illuminazione”, in seguito alla quale dirà di aver visto il “sole spirituale”.

Dalla fine degli anni ‘10, svolge un’intensa attività diplomatica tra Lituania e Francia, successivamente alternandola a quella poetica.

Verso la fine degli anni ‘20 (non conosciamo la data con certezza), abbraccia definitivamente il cattolicesimo.

Dal 1932 si dedica agli studi biblici, soprattutto sull’Apocalisse di San Giovanni.

Muore alla fine del 1938 a Fontainebleau.

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