Continua il percorso della Via Crucis: II STAZIONE, Gesù caricato della croce

Per questa riflessione due dipinti straordinari per la loro carica di umanità che sembra voler rifiutare di essere salvata dal divino di Cristo.

Judas' Conscience 1891 - Nikolai Ge


Una prospettiva diversa dalle solite raffigurazioni di Giuda, un grandangolo che mostra l'intimo dolore dell'uomo che ha appena tradito l'amico più importante della sua vita...
Dove vai ora Nazareno? Conosci tutto di me, ogni briciola della mia pelle, dei miei capelli e dei miei pensieri.
Sapevi ogni cosa dal principio, da quando mi attirasti come fiaccola accesa nel buio.
E in un istante mi entrasti negli occhi con quel tuo sguardo presente .
Come un miraggio di quiete prossimo all’alba.
Questo sei tu, un uomo che cambia l’acqua in vino.
E le pietre in pane, un uomo capace di spalancare.
I cuori con uno solo sguardo.
Un uomo che sorride di luce e bellezza.
E promette un dolce desiderio di eternità che vorrei ancora afferrare. “Giuda”

Cristo davanti a Pilato - Mathias Stomer

Questo dipinto sembra tratto da queste bellissime parole, se soffermiamo il nostro sguardo sugli occhi così espressivi del Pilato raffigurato da Stomer

Quid est Veritas?

Vir qui adest, è l'uomo che ti sta davanti. Scriveva sant'Agostino anagrammando la domanda di Pilato: «Quid est veritas?»

Commento alla seconda stazione: « Tu cammini con noi nel deserto». Questa parola è vera. Non togli il deserto che è la nostra vita, ma in questo deserto parli e questa parola è pane che ci sazia, roccia su cui costruire. Questo è il dolore della Tua Croce: sei venuto a camminare con noi e Ti lasciamo solo. Che gli occhi nostri e il nostro cuore si commuovano nella memoria di questa Tua Presenza sacrificata, di questo Tuo camminare nel deserto. Volontariamente Egli abbracciò la Croce. Questa volontà di sacrificio, chi tra noi l'ha resa abituale?


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