Emilio Lussu: testimone razionale dell'irrazionalità della guerra


Emilio Lussu (Armungia 1890 – Roma 1975) è stato un politico, scrittore e militare italiano.
Interventista e ufficiale nella Prima Guerra Mondiale, venne decorato quattro volte al valor militare e fu promosso fino al grado di capitano nel 151º fanteria della Brigata Sassari, composta per la maggior parte da contadini e pastori sardi.


Nel 1916 la Brigata fu inviata sulle montagne intorno ad Asiago per creare un fronte che resistesse a qualunque costo alla discesa degli austriaci verso Vicenza e Verona.
Questa esperienza ispirò a Lussu il capolavoro per il quale è principalmente noto, "Un anno sull'Altipiano", scritto nel 1937.

(Emilio Lussu e la Brigata Sassari)

L'autore mostrò la profonda differenza fra ciò che davvero accadeva ai soldati e quanto invece ne conosceva l'opinione pubblica; dipinse in tutti i suoi drammatici aspetti quanto fosse inutilmente crudele la disciplina militare applicata a poveri contadini analfabeti e quanto infondato fosse il rispetto dovuto ai generali e agli ufficiali superiori, i quali avevano e applicavano eccesso di arbitrio. 
Si tratta inoltre di un prezioso documento sulla vita dei soldati italiani in trincea che, per la prima volta nella letteratura italiana, descrive l'irrazionalità e il non-senso della guerra.

(Trincee di Asiago)

“Ancora una volta, rimanevo solo io. Tutti se n'erano andati, ancora una volta. E ora dovevo cercare delle lettere, raccontare, spiegare. Non è vero che l'istinto di conservazione sia una legge assoluta della vita. Vi sono dei momenti in cui la vita pesa più dell'attesa della morte”.
(da "Un Anno sull'Altipiano")


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