"Noi siamo fatti per Te.": ma cosa possiamo aggiungere noi a questo Amore infinito?


Nel cuore del bel monastero dell’Incarnazione, Teresa ha ritrovato l’essenziale. Lo sguardo d’amore di Gesù sofferente le ha trafitto il cuore a tal punto,  che lei non desidera altro se non vivere alla presenza dei Suoi occhi. 
E così che nel silenzio della sua cella, la monaca riscopre a poco a poco la preghiera. Prima come un lavoro a cui non era più abituata, e poi sempre di più come il mezzo privilegiato per l’incontro con Dio: 

“Il Signore ci vede ogni momento/ ma solo chi prega se ne rende conto./ Ho ricambiato lo sguardo e piano piano/ Dio è stato ogni giorno più vicino.”

Teresa capisce che è solo cedendo a quell'Amore senza limiti che il Signore può operare in noi e far risplendere così la sua Gloria: 

“E a noi resta il ringraziamento/ per quel che Dio dona in ogni tempo/ portando ogni cosa a compimento”.

Al culmine della sua conversione, Teresa riceve il dono di poter contemplare con i propri occhi, in estasi, la Gloria di Dio e sperimentare la gioia infinita della Sua compagnia sempre presente: 

“Dio mi ha presa. Mi ha strappata via/ mettendo la Sua Mente nella mia/ e dire ciò che ho visto è una follia/ i cieli aperti e la Vergine Maria…/[…]/Noi siamo fatti per Te. E senza Te/ può esserci tutto ma non c’è/ nulla che ci riempia il cuore/ che nemmeno il mare può riempire”.

Ma un dono così grande, come può portare frutto? Come può Dio aver scelto proprio lei, Teresa, una monaca tra tante? Che cos'altro può aggiungere lei, così piccola, a questo Amore infinito?



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